Aspettative.
Desideri.
Timori.
Sogni.
Ho tanto atteso questo momento.
Ho pianificato nel dettaglio il percorso. L’ho corretto e ricorretto.
Ho prenotato per tempo gli alloggi. Ho avvisato che sono un cicloturista e che voglio tenere la bici in luogo sicuro.
Ho chiesto ad un amico di farmi un corso di meccanica per essere pronto ad ogni evenienza. Voglio partire sicuro.
Ho preparato con cura l'elenco dei vestiti, attrezzi e cibo.
Viaggerò da solo. Tante ore. Tanti chilometri. Occorre essere preparati.
Ho riempito il cuore prima di partire.
Ho creato un gruppo whatsapp per poter comunicare con chi mi segue.
il primo giorno si iscrivono in 40 amici. L'ultimo giorno saranno oltre 70. Incredibile!
Oggi è il giorno. Oggi è il D-Day
Siamo al 10 luglio 2021 e sono le 7 del mattino.
Si parte. Inizia l'avventura "Vidigulfo - Barcelona in bicicletta".
So che tornerò. Ma so già che sarò diverso.
La tappa è "facile". 165 km x 510 mt. Finirà poco dopo Torino, ai piedi delle Alpi.
La giornata trascorre in zone abbastanza conosciute.
Pavia, Alessandra, Vercelli, Torino.
C’è un caldo pazzesco. La schiena brucia forte. Compro la crema.
Di mattina pedalo sul Ponte delle Barche di Bereguardo (Pv) e nelle risaie.
Nel pomeriggio scopro le prime strade sterrate del viaggio.
Il portapacchi si stacca. E questo può diventare un grosso problema. Da bravo "tutto fare" lo sistemo. Ma non basta. Mi servono viti nuove.
Mi serve aiuto. Mi fermo da "100% Moto" a Morano sul Pò.
“ Davvero stai andando a Barcellona in bici? Assurdo. Non preoccuparti. Il portapacchi te lo sistemiamo noi. Faremo in modo che non si muova d’un millimetro. Faremo in modo che tu possa arrivare senza problemi".
Si mettono a lavorare in tre per me. Sono commoventi.
Aiutarmi diventa uno loro scopo.
Quando finiscono, sorridono. Sono soddisfatti.
Ringrazio e riparto.
Se incontri chi vive qualcosa di bello vuoi esserne partecipe. Ai tre meccanici è accaduto.
Pedalo. Sono fresco. Pieno di speranza. Pieno di forze. Nessuna stanchezza.
Vedo giallo. Vedo marrone. Vedo azzurro. La natura mi regala ogni emozione.
Mi avvicino a Torino. Macchine, semafori, gente, confusione.
Decisamente la grande città non è il mio luogo.
Voglio tornare nel nulla. Voglio essere in mezzo alla natura.
Sono le 19:00. Sono arrivato all'alloggio di Alpignano di Torino.
Ho pedalato per 171 km e 510 mt di dislivello.
"Salve, ho prenotato via booking. Ci siamo sentiti due giorni fa via mail per la conferma."
"Come??? Ma non le ha scritto booking dicendo che la sua camera non è disponibile? E' entrato un ghiro che ancora non abbiamo potuto prendere. Mi spiace ma non ho posto per lei. Deve contattare booking per farsi trovare da loro un luogo in zona."
"Ma ascolti, secondo lei, dopo 171 km in bici, le pare che io pedalo di nuovo fino a non so dove e non so quando? Abbia pazienza signorina. Mi trovi un luogo."
"Posso solo darle la camera col ghiro. Lui resta sulle travi. Al massimo potrà sentire del rumore."
"D'accordo, non ho alternativa."
Dormo con un topo in camera. Non è bellissimo.
Lui è rimasto sulla trave (o così spero). Probabilmente era più disturbato di me.
Io mi sarò svegliato 200 volte.
Ho vissuto una nuova esperienza, non molto affascinante.
Ho risparmiato. Questo è quasi sempre affascinante. I titolari della struttura non hanno voluto farmi pagare ne camera ne cena.
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