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  • Immagine del redattoreEl Pincha Uvas

Una noia mortale

Conosci qualcuno che magari è soprannominato "lamentino"?

Se sì, fa parte di quel mondo di persone a cui non va mai bene nulla.


Ho in mente una persona.

Ogni volta che arriva al campo da calcio per la partita del figlio e inizia così:

"Mamma mia che campo. L'erba è troppo alta".

"Ma si può giocare in un centro sportivo in cui il bar è così lontano? Vi sembra normale che dobbiamo camminare così tanto per un caffè?"

"Questi spalti sono sporchi e senza tettoia".

"Ma che formazione ha messo in campo il Mister? E' sbagliata!".

Rilassati. Non sei in serie A e tuo figlio ha 10 anni. Goditi i suoi sorrisi. E sorridi ogni tanto anche tu.


Ho altri commenti sentiti in tanti anni di lavoro:

"Che noia, ci ho messo una vita ad arrivare in ufficio. In più l'autobus era pieno di gente che mi infastidiva".

"Mamma mia, sono appena entrato e già mi squilla il telefono. Che palle!".

"Oggi avrò una giornataccia. Ma si può vivere passando sempre da una riunione all'altra?"


Ho in mente chi descrive così la propria vita personale:

"Il mio partner è proprio stolto. Devo sempre controllare io tutto. Non ho parole".

"Ho passato il weekend con i figli ammalati. Che noia, non possiamo mai fare nulla di bello".

"Ma ti sembra normale che i miei genitori vadano in ferie senza considerare che mi serve un aiuto per gestire i figli?".


La gente vuole vivere dentro ad una noia mortale.

Dicono di no. Ma in molti casi non cercare il bello è proprio una scelta.

Lamentarsi di tutto è facile.

Vivere situazioni difficili cercandoci dentro cose belle non è facile.


E' una scelta.

La gente vuol vivere martellandosi le speranze.

La gente fa di tutto perchè il loro cuore si secchi.


Perchè scegli di lamentarti dell'erba del campo da calcio mentre tuo figlio corre e sorride? Non è più bello sorridere con lui?

E' una scelta. Non guardarlo correre è una scelta.


Quante volte decidiamo di guardare la parte nera anziché il quella colorata?


Io ho inizato a cercare il colore quando si è ammalata mia mamma. Era il 1999. Sono passati tanti anni. Forse troppi.

(ciao mamma. mi manchi davvero tanto. ti piacerebbe vedermi ora. ti piacerebbero i tuoi nipoti, sono uno spettacolo).


Io non sono sempre in forma. Non sempre vedo il colore.

Ho alti e bassi, come tutti.

Ma quando la vita ti picchia duro per tanto tempo, capisci quali possono essere le priorità belle, cioè quelle che danno gusto alla vita anziché rovinartela.


Hai un lavoro che non ti piace? Cercane ne un altro, ma intanto sii felice perchè ne hai uno.

Non vai d'accordo con i tuoi? Pensa che intanto c'è chi vorrebbe poterli vedere e sentire, ma non è più possibile.


Tutto ha due facce, come le medaglie.

Una noia mortale.

Questa è la faccia della medaglia che scelgono in tanti.

La faccia del lamento, la critica, l'invidia, la delusione.


Poi c'è chi invece decidere di andare a fare la Via degli Dei in solitaria.

O chi sale montagne per cercare. O per cercarsi.

C'è chi si gode i figli, il cibo, le passioni.

C'è chi ama la moglie o il marito.


C'è chi ama ciò che è.

E tu?


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EL PINCHA UVAS

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