La vita è fatta di periodi, di cicli.
Di solito a Natale sono sempre triste. Tutti lo sanno. Mi mancano i miei genitori.
Di solito a luglio sono sempre davvero esausto. Si uniscono tanto lavoro, caldo e progetti estivi.
Ci sono periodi in cui il mio cervello è completamente piatto.
Non ci sono idee. Non vengono fuori progetti. Non c'è creatività. Non produce nulla.
E ci sono periodi in cui la testa mi scoppia.
E' come se fossi in una grande ratatouile di pensieri messi in una pentola, poi centrifugati e infine elaborati.
Sono periodi in cui mi sento come in una giostra dove tutto gira e io tento di afferrare qualcosa di fisso.
Sono periodi, in cui il mondo va molto lento rispetto a quanto vorrei andare io veloce.
In questi periodi, è impossibile che ci sia una sola idea nel mio cervello.
Ne vengono fuori di continuo.
Si passa da un argomento all'altro con una facilità disarmante.
E i progetti appartengono ad un medesimo "filone"? Assolutamente no!! Possono essere i più disparati!
Si può trattare di sport, di falegnameria, di figli, di ristorazione, di mobilità internazionale, di camper, di viaggi, di fogli excel, di libri, di siti, di avventure, di "teudissate" e di mille altre cose.
E' un turbinio inesorabile.
E poi ci sono momenti, spesso legati al periodo creativo, in cui si aggiunge la stanchezza.
La vita, ogni tanto, mi vuole dire "Alt! Fermati, sei umano. Stoppa la ruota".
E io ci provo.
Sto fermo.
Mi dico "dai, stai sul divano un pò, guarda un film". E poi mentre guardo il film scopro che sono anche su youtube sul cellulare per guardare come fare una scarpiera o come isolare il pavimento del bagno del camper .
Ieri notte avevo la febbre.
Stamattina avevo la febbre.
Poi è sparita.
"Ciao, hasta luego, adéu".
Non c'è più.
E' andata.
E' stato un avviso.
Calma.
Abbassa una marcia.
So già che mi dirò che devo farlo.
Ma so anche che non lo farò.
Ho un pò di cose da fare con Max e Luca il weekend prossimo (una teudissata che sinceramente non so se sarò in grado di concludere).
Ho un pò di cose da fare coi ragazzi a partire dalla sera del 29 luglio. Abbiamo una vacanza bella e più "libera" di altri anni.
Ho un pò di cose da fare con Nicolò a partire dal 14 agosto. Pedaleremo per 1700 km e 25000 mt di dislivello da Biarritz a Milano, sperando di raccogliere una bella somma per i pazienti oncologici di Lilt Milano.
Mi dico spesso di alzare un pò il piede dall'acceleratore.
Quando lo faccio, mi sembra di essere fermo.
E qualcuno, come il mio amico Diego, mi dice: "Tu corri, noi camminiamo".
Ma cosa dite? Come fate a dirlo quando mi sembra di essere fermo?
Tutto è relativo.
Tutto è basato da certe percezioni.
Tutto è definito dal punto di vista da cui si guardano le cose.
Sarebbe bello poterlo cambiare.
Non c'è solo un bianco e nero.
Non c'è un'unica posizione.
Se ti fermi è giusto.
Se non ti fermi è sbagliato.
Non è così:
Vedi la signorina giovane o la signora anziana?
Se ti focalizzi sul bianco o sul nero, vedi cose diverse?
Vedi la ballerina o un bacio?
Vedi una mano o una lampadina?
Vedi Biancaneve o qualcos'altro?
Vedi un uomo di fronte o di profilo?
Come ci insegnano queste immagini, tutto può avere diversi significati.
Tutto può assumere forme inaspettate.
Cosa ho capito io?
Ho capito che quando sono così stanco è dura non perdere la bussola e restare coi piedi per terra.
Ho anche capito che se il mio cervello è sveglio sono più contento che quando non lo è.
Ho capito che se oggi sono qui, è anche grazie a questo mio desiderio di non fermarmi.
Voglio vedere, assaggiare, gustare e sudare.
Non c'è nulla da fare.
Sono così.
Ai miei non è stata data la possibilità di poterlo fare.
Io voglio vivere anche per loro.
Fanculo la stanchezza.
Se mi vedrete con la faccia cotta e un pò di occhiaia saprete il perchè.
Sono stanco. Lo ammetto.
Ma riposerò bene più avanti.
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Intanto ho tagliato il cespuglio.
Almeno il caldo si sentirà un pò meno.
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