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Pollice verde

Immagine del redattore: El Pincha UvasEl Pincha Uvas
Tutti abbiamo bisogno di un momento in cui ci si sente voluti bene. Nessuno escluso.


Il mezzano viene sempre seguito da tutti quando gioca a calcio. Sua sorella va pure a vederlo agli allenamenti da sempre. Non importa se c'è il sole, la pioggia o la nebbia. Lei è sempre lì sugli spalti a guardarlo.


Il piccolo, essendo un terzo, è un pò in autogestione. Ma è nell'età della simpatia sfrenata e quindi si prende sempre il suo spazio. Sgomitando ma se lo prende.


La grande è la bontà. Ma la bontà più assoluta. Sempre a disposizione di tutti. Sempre all'opera. Sempre attenta. Sempre all'erta.

Per questo motivo volevo essere io a sua disposizione per fare qualcosa insieme.

E ci siamo inventati il pomeriggio del pollice verde.


Siamo andati al garden (gli altri due hanno aspettato in macchina perchè volevano ascoltare la musica).

Abbiamo chiesto informazioni alla comessa e abbiamo riso perché visto il livello delle mie domande ci ha detto che eravamo da "pollice nero".

Abbiamo scelto i fiori, le piante aromatiche, le palline di argilla, il terriccio universale, un bonsai e alcuni vasi (grazie all'aiuto della commessa che poi ci ha presi in simpatia).


Quando siamo arrivati a casa è stata un'esplosione di mani nella terra, scelta di abbinamenti e posizioni sul balcone.


Ora ho un balcone bellissimo. Nessuno casalinga mi batte. Vinco il premio di miglior casalingo della storia con un balcone così!

Ma da ora e per sempre questo balcone non sarà più silenzioso perchè racconterà la storia di un papà e una figlia che si cercano e si amano. E quei fiori ora ne sono testimoni.




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EL PINCHA UVAS

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