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  • Immagine del redattoreEl Pincha Uvas

Occhi rossi

Ricordo mio papà.

Per lui esternare i sentimenti equivaleva a mostrare un segno di debolezza.

Dire "ti voglio bene, sei stato bravo, ho sbagliato o mi sono emozionato" per lui non era possibile.


Il "maschio alfa" di quei tempi non si poteva permettere un errore simile.


"Papi, ho preso 8".

"Potevi prendere 9".


"Papi, ho preso 9".

"Potevi prendere 10".


"Papi, ho preso 10".

"E ci mancherebbe, studiare è il tuo compito".


Questi esempi ovviamente sono presi dai racconti di mia sorella.

Io quei voti mica li ho mai presi! 😂.

Bastava forse un:

"Papi, ho preso 8".

"Dai, lo so che ti stai impegnando e ne sono felice. Forza! Credo in te e sono certo che alzerai il voto".

Oppure:

"Non esserne felice. Puoi fare di meglio. E comunque sappi che il voto dell'esame non è un voto su di te ne sul bene che ti voglio".


La vita era lavoro, era impegno, era rispetto delle regole.

Non ci si poteva tanto lasciare andare all'arte, alla creatività, all'uscire dagli schemi.

Era necessario racchiudere tutto all'interno di un preconcetto che andava rispettato.


"Teudis, ma come ti vesti? Ma cosa penserà al gente di me?".

Ecco una pietra miliare nella mia adolescenza.

Si faceva, si viveva, si pensava con lo scopo di non deludere nessuno, di fare bella impressione.

Madonna mia che pressione assurda che bisognava sopportare.


Da adolescente non ho mai avuto la fidanzatina per paura di deludere le aspettative. Ero sempre terrorizzato al pensiero che quella che avrei scelto non avrebbe superato il suo esame di ammissione.

"E se è troppo bassa/alta/mora/bionda/simpatica/antipatica o che so io?".



La rigidità, il cosa penseranno o il deludere le aspettative bloccava infinitamente il mio estro.

Chi mi conosce sa che sono un creativo. Invento, creo, penso, progetto. Non mi sono quasi mai fermato.

Sono cresciuto pensando che si è voluti bene in base a quanto si fanno bene le cose .

Sono cresciuto pensando che se sbagliavo o ero imperfetto sarei stato voluto meno bene.


A 18 anni mi è stata fatta questa domanda:

"Teudis, mi porti la macchina a lavare in quel autolavaggio?"

Dopo mezza giornata...

"Wow, grazie. E' bella pulita. L'hai portata dove ti ho detto?"

"No. Sono andato in quell'altro posto"

"Ti avevo detto di portarla là".

E per questo motivo, mutismo in casa per 10 giorni. Se "sbagliavi" questa era la fine.


In certi periodi era complesso.

In certi periodi è complesso.

Ci ho messo tanti anni a scrollarmi certe cose.


E invece ti è mai capitato di innamorarti profondamente?

Ti è mai capito di sentire le "farfalle nello stomaco"?

Qualcuno ti ha mai fatto sentire amato facendoti te stesso?

E' vero che in quei momenti ti saresti mangiato il mondo?

Avevi forza, energia, voglia, idee, grinte.

L'amore vero, libera.


Non serve essere un maschio alfa per essere un uomo vero. Non serve.


Sono felice che un mio amico mi abbia scritto che ha pianto quando ha visto il cartello di "-200 mt" alla sua prima maratona, o che dica che si commuove guardando i film.



  • Anch'io ho pianto all'arrivo della maratona di Barcellona 2012.

  • E mi sono commosso alla piazza del Botafumeiro a Santiago di Compostela dopo aver finito un pezzo di Cammino di Santiago.

  • E mi sono venuti gli occhi rossi dopo aver scalato il passo Gavia in bici.

  • E ho pianto, davvero tanto, fuori dal cimitero di mia mamma quando ci sono andato l'anno scorso in bici da Milano e ho ricevuto da Irene, proprio in quel momento, una canzone meravigliosa che mi descriveva.


Non serve essere dei maschi alfa per essere uomini.

Non serve essere ermetici per essere veri.

Si può essere veri anche dimostrando le proprie debolezze.

Si può essere veri giocando per ore con dei bambini mentre tutti gli adulti parlano di politica, di guerra o di economia.

Si può essere veri anche se un film ti tocca il cuore e cerchi lo sguardo di tua figlia a chi sai che sta succedendo la stessa cosa.



Lo so. Le persone sensibili cambiano il mondo in meglio.

Lo so. Le altre persone vivono meglio.

Ho smesso di voler cercare di essere perfetto per il "cosa penserà la gente".

I miei amici sono come sono. Non li voglio diversi.

Io sono come sono. Non mi voglio tanto diverso.

Io miei figli sono come sono. Non li voglio diversi.



Io desidero vicino le persone a cui ogni tanto vengono gli occhi rossi.

Io non voglio uomini o donne alfa.

Io voglio persone che si meraviglino guardando la luna piena.

Io voglio persone col cuore pieno.

Io voglio persone con gli occhi rossi.

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EL PINCHA UVAS

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