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La scia




 

Ci sono quelli che stanno in scia. Perché sono egoisti.

Sono quelli che attendono sempre che qualcuno si metta davanti. Vogliono evitare la fatica. Sono sempre lì dietro. Pronti a non sudare. Ma pronti a criticare chi lo fa.


Ci sono quelli che stanno in scia. Perché sono sfruttatori.

Stanno in scia. Si riposano mentre quello davanti pedala. E stanno lì. Belli belli. Sfruttano la fatica di altri. Poi a pochi metri dall'arrivo, tirano una sportellata a quello davanti, e si fanno belli tagliando il traguardo per primi senza aver pietà di niente ne di nessuno. Ovviamente è tipica l'assenza di un semplice "grazie" rivolto a chi ha evitato loro la fatica per minuti, ore, giorni o per una vita intera.


Ci sono quelli che stanno in scia. Perché lo meritano.

Lo meritano perchè si sa che la loro qualità è lo scatto finale. Stanno in scia in accordo con quello che sta davanti. Non fregano nessuno. Non tirano sportellate. Attendono soltanto il momento per esprimersi al meglio. Attendono la volata finale. E condividono sempre la gioia della vittoria finale. Vincono insieme a chi -e grazie a chi- gli stava davanti. E ne riconoscono il valore.


Ci sono quelli che stanno in scia. Per godersi un meritato riposo.

Hanno pedalato per tanto tempo davanti a tutti. Hanno preso aria e vento per far riposare gli altri. Hanno faticato per onorare il loro servizio. Ma ad un certo punto sono esausti e si spostano dietro al gruppo. Sono stanchi. E hanno bisogno di prendere un pò di scia. Gli altri lo capiscono e li sostengono volentieri. Si sono guadagnati il rispetto di tutti.


Davanti. Ci sono quelli che stanno davanti. Come spirito di servizio.

Sanno che il loro valore è faticare per i migliori. Faticano volentieri affinché i migliori possano vincere. Si sentono gregrari. Ma i migliori, se lo sono davvero, sanno che non sarebbero nulla senza di loro. Perciò i gregari diventano i migliori. I gregari diventano migliori.


Davanti. Ci sono quelli che stanno davanti. Per innato carisma.

Non decidono di stare davanti. Spesso non lo vogliono nemmeno. Ma sono gli altri che voglio che ci stiano. Gli altri li vogliono lì davanti. Ma non per usarli in volata. Non per evitarsi la fatica. La verità stare dietro loro fa sentire tutti più sicuri. Non sono davanti perchè sono dei gregari. Sono davanti perchè sono delle certezze.


Ci sono molti tipi di persone.

Molte ma molte più di quelle appena citate. Non posso racchiuderle tutte in pochi e metaforici gruppi. E questi non sono ne i più importanti ne significativi. Ognuno li potrebbe contestare. O cancellare. O integrare. E tutti sarebbe corretti quanto questi.


Le persone non possono essere racchiuse in una sola categoria.
Nessuno fa parte solo di una categoria.

Ma tutti siamo qualcosa. E tutti siamo "in" qualcosa.

Io non so a quale categoria appartengo. Non lo saprò mai fino in fondo.


So solo che tento di pedalare. In casa e fuori. Nel fisico e nello spirito.

E cerco sempre qualcuno con chi poterlo fare.

E tanto. Pedalo tanto.


Chi pedala si muove. Chi si muove arriva da qualche parte. Chi sta fermo perisce nella sua apatia.


Per questo mi riempio di segni.

E per questo, se ci riesco, tento di mettere in ogni segno un pò di spirito Pinchauvas.

Anche fosse nell'appendere un quadro semplice dell'Ikea che raffigura una bici.

Anche fosse nell'immaginare ad un modo diverso di appenderlo.

Anche fosse nel non metterci la cornice. Volutamente. Perchè racconta di più senza averla.


Perchè non manchi la creatività.

E perchè non manchi mai il vento.





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EL PINCHA UVAS

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