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  • Immagine del redattoreEl Pincha Uvas

La ripartenza

Era primavera.

E il discorso principale era:


"tu dove andrai in vacanza?"

Da questa domanda scaturivano discorsi infiniti che potevano prendere qualcunque tipo di strada.

Dalle risposte si potevano intravedere felicità, desiderio, sottomissione, curiosità, amore, aspettative.

Ogni umano sentimento poteva trovare il suo luogo.

Ogni stato d'animo era ben visibile.

  • "Sono in attesa che il gruppo di amici decida. Poi mi adeguo. Non voglio decidere io";

  • "Sì, come ogni anno andrò al paesello a trovare la famiglia";

  • "Vorrei fare un giro in Sudamerica con lo zaino in spalla. Ma alla fine andrò con la mia fidanzata alle Cinque Terre coi suoi genitori";

  • "Deciderò all'utimo. Ho il camper e possiamo partire senza prenotare nulla";

  • "Quest'anno farò una vacanza spettacolare con il mio ragazzo. Non vedo l'ora".


Ognuno ragionava a modo suo.

Ognuno ragionerà per sempre in un modo unico.

Per questo è bello il mondo.


Ma spesso si vive pensando a ciò che si farà in futuro senza godersi il positivo che il presente ci offre.


Eravamo in primavera.

Pensavamo alle vacanze. E ci sta.


Ma siamo stati capaci di accorgerci delle piante che fiorivano, dell'odore della terra nelle prime piogge estive o del collega che voleva chiacchierare dopo un lungo anno di lavoro?


Io, non accorgendomi sempre di ciò che mi accade attorno, ho tentato di cercare la vacanza che più mi fa stare bene. Ho voluto ricaricarmi attraverso l'abbraccio di ciò che ho di più caro.


Ora siamo a fine Agosto.


E tutti abbiamo il dilemma della "ripartenza".


Partono i buoni propositi, i progetti, i desideri di stare bene.

Emerge in tutti noi il desiderio che "questo possa essere davvero un bell'anno".

Pensiamo a quell'idea di lavoro. A quell'uomo o donna che tanto vogliamo che si accorga che esistiamo. A quel posto di lavoro che ci piacerebbe.

Desideriamo che possa essere l'anno in cui diventeremo genitori. O vogliamo poter stare meglio con noi stessi.


La ripartenza.

E' sempre un bel dilemma.

E' sempre una bella occasione.


Io, come tutti, ho mille progetti.

Il taccuino in cui scrivo e disegno i progetti Pinchauvas sta di nuovo crescendo.

Non mi basterebbe una vita per finire quelli che ci sono già disegnati.

E continuo a riempirlo di progetti nuovi.


Ma di progetti, ce ne sono anche altri mille.


Per adesso, e per fortuna, la ripartenza rinasce dal desiderio di tre raggi di sole che mi svegliano dal torpore.


"Papi, per la festa del paese abbiamo alcune idee che potremmo realizzare con i tappi di sughero".


"Wow, ci sto. Allora, oggi facciamo un pò di prove. E questo weekend ci daremo di fare per realizzare tutto ciò che vorrete"





Si riparte cercando chi ci fa accorgere del colore delle piante.

Si riparte da chi ci affianca scalando il Penice in bicicletta.

Si riparte da chi ci scalda il cuore con un lungo ed inaspettato abbraccio.

Si riparte modellando dei tappi di sughero.


Si riparte sempre da un amore.

Il bello porta il bello.

Il bene porta il bene.

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EL PINCHA UVAS

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