Natale.
Tutti felici. Chi davvero, chi per finta, chi per forza.
Tutti buoni. Chi lo è sempre, chi lo è per qualcun giorno, chi lo è per facciata.
In questo periodo sembra quasi che il mondo si fermi.
Ognuno diventa ciò che non è. O forse diventa ciò che vorrebbe -o dovrebbe- essere durante tutto l'anno.
Si riuniscono famiglie che spesso si evitano o si criticano.
Si fanno gli auguri persone che si odiano o colleghi che si ammazzerebbero pure di rubarsi il posto.
Ci sono capi che fanno i regali a sottoposti a cui hanno fatto patire le pene dell'inferno per mesi interi.
Ma perché?
Perché possiamo avere buoni propositi solo in questo periodo?
E se invece un giorno qualunque andassimo dal quel amico che non vediamo mai e gli offrissimo un buon bicchiere di vino?
E se invece arrivassimo a casa, un giorno qualunque di un mese qualunque, e regalassimo un gioco nuovo a nostro figlio?
E se faccessimo una sorpresa inaspettata ai propri compagni o compagne?
Perché non trasferire i buoni propositi a tutti i giorni dell'anno?
In questi giorni in parecchi si sentono pieni di energia.
Amano la compagnia, il cotechino in famiglia o le luci per strada.
Ad altri ritornano con forza i ricordi di parenti che ormai non sono più con noi. Oppure i desideri di una vita andata diversamente da come la si aveva sognata.
In questi casi occorre trovare un modo di riempire i vuoti.
Se il senso di vuoto prende il sopravvento si rischiano giornate molto dure. Giornate molto tristi. Troppo tristi.
Purtroppo credo che quelli di questo gruppo non siano pochi.
Quelli che sentono un gran vuoto sono, ahimé, più di quelli che vorremmo.
Occorre trovare un modo costruttivo per riempire i vuoti.
Cercare il positivo ci salverà la vita.
Aggrapparsi a chi si ama è una buona idea. Perché rende bello il presente.
Afferrarsi ai ricordi belli, e non alle assenze, è una buona possibilità. Perché ci dà speranza e non lascia troppo spazio alla tristezza.
Chi ha avuto vite dure non potrà mai cancellare completamente gli istanti di solitudine e di amarezza. Ma si può lavorare perché siano sempre più esigui.
Occorre educarsi a ringraziare per ciò che abbiamo. Occorre educarsi ad avere fiducia nel futuro.
A me mancano profondamente i miei genitori. Mi mancano sempre e da sempre. Ma a Natale di più. Lo so. Ogni anno mi capita.
Potrei sotterrarmi perché non ci sono a fare i brindisi con me e i miei tre raggi di sole. E invece sono contento di ricordarli. So che sono orgogliosi di come ho affrontato tante cose.
Si può lavorare per riempire i vuoti qualcosa di bello.
Si può.
E si deve.
Dopo avere rimosso un vecchio mobile potrebbe essere rimasto un buco giallo in mezzo al muro della sala.
Poteva esserci solo un "vuoto" di colore giallo in mezzo ad un muro viola.
Invece il "vuoto" ora ospita qualcosa di bello. Perché qualcuno mi ha stuzzicato a farci qualcosa.
Ora il vuoto non c'è più.
Ora quello spazio è diventato un luogo di bellezza per tutti.
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