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Il servo muto


Tutti lo vorremmo.

Non un mobile. Tutti vorremo qualcuno di vero che ci aiuti in quelle cose che non ci piace fare.

Io odio stirare. E' una cosa che mi sembra una perdita di tempo infinta. Faccio una fatica pazzesca.


  • Il SERVO, in questo caso, sarebbe colui che ti rende la vita più semplice.

  • E il MUTO, sarebbe l'aggettivo che ti permette di rilassarti. Perchè hai accanto qualcuno con non ti riempi di paturnie.


In realtà, per come sono fatto io, non accetto il termine SERVO.

In alcuni lavori accade che occorre servire. Ma non si è servi.

Mi sento sempre a disagio quando qualcuno lavora al posto mio.

Io sono uno di quelli che, per rispetto, raccolgo tutti i piatti al ristorante per facilitare il lavoro al cameriere. O porto i piattini al bancone quando sono al bar.


I miei figli lo sanno.

Sanno che non ci sono servi, ma persone che lavorano. Tutti, ciascuno, ognuno con la stessa uguale importanza dell'altro. A prescindere dal ruolo.


E in realtà, per come sono fatto io, non tollero nemmeno una compagnia MUTA.

Intendiamoci, ogni tanto serve. E' salutare. Pensarsi con accanto un marito o una moglie che non tace mai è da incubo.

Ma preferisco chi mi dice ciò che pensa.

Perchè solo cosi si diventa persone migliori.


Per questo l'idea del servo muto come mobile ci può stare. Anzi, diminuisce il disordine. E questo è un bene!

Ma nella vita meglio muovere le mani. Restare attivi. Cercarsi le occasioni.

Detto questo, tempo fa mi ero costruito un servo muto usando un vecchio bancale, che prima ancora era stato la mia prima scarpiera.

Era un mobile che serviva ad appoggiare i vestiti di giornata.



L'avevo costruito di colore verde vivace.

Brutto colore. Mi era rimasto da un'idea che avevo per tinteggiare per un muro.


Perchè mai avevo comprato un colore così brutto?
Oggi ho capito perchè.
Il tempo mette sempre tutto al posto giusto.

Quel verde vivace è uguale alle scritte di una mia bicicletta.

E oggi questa nuova bicicletta ha bisogno di un luogo in casa mia.

Quale miglior luogo che quel vecchio mobile oggi inutilizzato?


E quindi? Che si fa?

  • Si fa che si prende la realtà, la si guarda.

  • Si fa che, come sempre, si pensa a come rendere migliori le cose.

  • Si fa che si ragiona per fare in modo che tutto sia sempre più utile e adeguato.


Ora serve che il sig. Me Stesso tiri fuori un pò di creatività, prenda i suoi attrezzi nel laboratorio e inizi a darsi da fare.


" Una spalla del mobile ora diventa la base per caricare i device elettronici della biciiii. TAAC! "

"L'anta del mobile diventa la base dove appoggierà la ruota per non sporcare il muroooo. TAAAC! "

" E i vecchi blocchi di un pallet diventano dei "fermaruotaaaa". TAAAAAAC! "


Insomma, tutto prende una nuova forma.

Tutto prende una nuova utilità.


Accade anche a noi.

Se ci fermiamo a guardare le nostre vite, e lo facciamo con calma e sincerità, scopriremo che tutto serve a qualcosa di bello se collocato al posto giusto.


Anche un vecchio mobile di un'inutile colore verde vivace.


Se desideriamo qualcosa di meglio scopriremo che dobbiamo essere protagonisti in ciò che facciamo.
Trovando l'avvitatore giusto e ricollocando dei pezzi la nostra vita diventerà qualcosa di bello.
E non saremo più dei "servi muti".
Diventeremo azione, colore, vita e desiderio.






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EL PINCHA UVAS

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