Chiamale se vuoi emozioni (L. Battisti)
Dopo la separazione dei miei genitori, mia mamma è andata a vivere a circa 100 km da me. Mi veniva a trovare ogni settimana. L'ultima immagine che vedevo, ogni volta, era lei in macchina che piangeva disperata mentre andava via.
Ricordo quando da giovane adulto dovevo decidere se restare in Italia o se tornare a casa. Era una lotta pazzesca, viscerale, tra il Teudis catalano ed il Teudis italiano. Ho faticato perchè in ogni scelta vedevo solo rinunce al Teudis escluso.
Un mese di giugno mia sorella e mio papà mi hanno detto che mia mamma si era ammalata. Era il 1999. Ho pianto. Tanto.
Nicolò ed io stavamo viaggiando in bici da Biarritz a Milano. Ci siamo fermati un giorno a casa di mia sorella. Quando siamo ripartiti ho realizzato che non avrei rivisto i miei cari per tanto tempo. Ero commosso. Nico non si toglieva gli occhiali. Era commosso anche lui.
Ricordo quando Anna ha fatto il suo primo canestro in una partita di basket. Non era il suo sport. Era piccolissima. Ma le è arrivata la palla in mano, la prima della partita, ha tirato e .... pam! E' stato un momento bellissimo.
Anni fa sono andato a passare un notte nella zona di Alba. Il cuoco era giovanissimo. Sua nonna era in cucina con lui e gli spiegava cosa fare. Ho ordinato la bagna cauda. E' stata una sensazione unica e meravigliosa. Mi sono venuti gli occhi rossi.
Ho pianto quando mio papà è mancato tra le mie braccia. Ero insieme a mia zia. Lei gli diceva: "buon viaggio, fratello mio". Ho pianto. Tanto.
Ho pianto di gioia all'arrivo delle maratone o quando ho raggiunto il Passo dello Stelvio in bici.
Con Anna spesso ci guardiamo quando capita che uno di due si commuove. Di solito anche l'altro ha gli occhi umidi.
Fuori dal cimitero di mia mamma, dopo aver pedalato oltre 1000 km per arrivarci, ho ricevuto una canzone da Irene. Ho vissuto uno dei momenti più intensi degli ultimi anni.
Teudis, Anna ed io ci siamo commossi quando in un torneo di calcio ha vinto le semifinali. Alla fine è venuto alla rete per festeggiare tutti insieme. E' stato bellissimo.
Ho pianto leggendo il Cavallo Rosso di Eugenio Corti, pensando a cosa avevano dovuto vivere certe persone.
Mi è capitato di parlare con persone che hanno pianto di stupore quando hanno potuto guardare la propria vita con occhi diversi. era un pianto liberatorio.
Ricordo una barzelletta che iniziava con il racconto di un bambino che era caduto e una signora anziana gli diceva: "bimbo, non piangere. altrimenti diventerai brutto". Fanculo, dove sta scritto?
Ci hanno inculcato l'idea che piangere o commuoversi è (quasi) un male, che si fa brutta figura. Fanculo, dove sta scritto?
Soddisfazione, gioia, tristezza, felicità, stupore, condivisione, solitudine, delusione, allegria.... tutti ci siamo emozionati!
Ognuno viva le proprie emozioni con naturalezza.
Senza menate.
E' tutto troppo interessante.
E' tutto troppo bello.
Se le emozioni servono per cercare il positivo, se servono per crescere, ben vengano!
"Viva" chi si emoziona!
"Viva" le persone sensibili!
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