E arriva un giorno in cui, mentre siamo tutti in quarantena, squilla il telefono.
Sul display compare “Diego Ravenna”.
E’ un tuo amico di lunga data che fa il fotografo.
Con lui hai visto tanta acqua passare sotto ai ponti.
Diego: “Hey”
Teudis: “Hey”
D: “Come te la passi?”
T: “Bene. Ma non esco molto ultimamente… (risate). Lavoro, sto coi figli, facciamo lezioni online, mi alleno sui rulli e porto avanti qualche progettino dei miei”
D: “Proprio di questo volevo parlarti. Ho iniziato a fare alcune videointerviste ad amici e conoscenti che penso abbiano qualcosa da raccontare. Cosa ne direste se la facessi anche a te?”
T: “A me? Io? Ma cosa posso dire di utile? Il Pincha Uvas è un progetto semplice. Non è un lavoro. Non so se può essere utile a questo tua iniziativa delle videoconferenze.”
D: “Dai Teudis. Non mettere i carri davanti ai buoi.”
Ci penso un paio di giorno e gli scrivo.
T: “Ok. Non metterò i carri davanti ai buoi. Farò ciò che mi dirai. Quando vorrai.”
In un momento di pausa di tutto il resto abbiamo registrato questa video intervista.
Per me è stata una cosa nuova, diversa, strana.
Ma molto interessante.
In 20’ di racconti abbiamo parlato di passioni, di talenti, di figli, di progettualità.
Abbiamo parlato di un mondo che si muove. Ma solo se siamo noi a muoverci.
Non so se sia utile o no.
Non so se possa apportare qualche spunto.
Ma oggi propongo il mio post sotto una forma diversa.
Oggi non è il solito post.
Oggi propongo il post sotto forma di video intervista.
Oggi non è la solita creazione di legno, bricolage o attività manuali coi figli.
La creatività arriverà nel weekend.
Ho due progettini a metà che non vedo l’ora di vedere conclusi.
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