Avventure al buio
- El Pincha Uvas
- 16 lug
- Tempo di lettura: 2 min
C'è chi ha paura del buio.
C'è chi pensa che nella notte si trovano solo prostitute e drogati.
I bambini, di notte, cercano una luce, una conferma che non si è soli.
Quando si sta male, si dice "sono nel buio assoluto".
Il buio è incertezza, solitudine, negatività .
Ma il buio non è solo questo.
Quanto è bello quando ci entri, gli occhi si abituano e inizi a vedere qualcosa?
Scopri le scale di grigio, dei piccoli fili di luce che non avevi colto, vedi le sagome di ciò che ti circonda e riconosci luoghi e forme.
Ci sono i rumori. All'inizio impauriscono. Poi diventano famigliari: ucelli, macchine, persone, foglie... dipende di dove sei.
Incominci a sentirti quasi a casa.
L'incertezza diventa consapevolezza. Tutto inizia a prendere un altro sapore.
"Teudis, c'è un gruppo che fa una trasferta in bici, di notte, da Locate fino al mare. Vieni?".
Penso per circa due secondi. Li conosco quasi tutti.
"Non ho impegni con i ragazzi. Ci sono".
Sabato. Ore 20:30. Siamo in 10.
In piazza c'è chi ci viene a salutare come se stessimo per inizare un'avventura senza ritorno.
C'è chi dice che siamo matti, ma ha lo sguardo fiero di chi conosce qualcuno che farà una cosa speciale.

Siamo attrezzati.
Abbiamo i navigatori pronti e luci a volontà .
Portiamo cibo, acqua e abbigliamento per la notte.
Ognuno si è organizzato in base a esperienza e consigli.
C'è chi monta borse da bikepacking molto vissute. Si capisce che è esperto.
C'è chi invece le ha chieste in prestito e non sa come si montano.
C'è chi è sereno. E c'è chi è molto preoccupato perchè non ha mai affrontato certe distanze e dislivelli, ancor meno di notte.
Queste avventure sono belle per questo.
Si crea gruppo.
Non si pedala per la prestazione.
Si pedala per godersi ogni chilometro e aiutarsi a vicenda.
Uno dei più forti rimane indietro alle prime salite.
Mi ci metto accanto. "Tutto bene? Qualcosa non va?"
Sta benissimo, si vuole gustare l'esperienza. Semplicemente non ha fretta.
Pedaliamo in silenzio per ore.
In pianura bisogna stare molto attenti. Le strade in Italia sono pessime.
Le luci illuminano quasi a giorno.
Siamo tanti.
Chi ci incontra in macchina penserà che siamo una giostra volante.
In salita ci si divide in base ai livelli.
Alcuni di noi stiamo attenti a che nessuno rimanga da solo.
Si parla. Si chiacchiera nel buio.
Nel silenzio si sentono solo le catene che girano.
Nel buio si vede un lungo serpente di luci in mezzo alle montagne lombarde e liguri.
E' una sensazione meravigliosa.
Si arriva a Genova alle 6 del mattino con circa 180 km e 2300 metri di dislivello.
Mangiamo la tipica focaccia.
Ce l'abbiamo fatta. Ci si guarda felici.
Il gruppo da 10 si divide.
Una parte torna con il treno.
Tre matti salgono di nuovo sulla bici e tornano a casa pedalando.
Io sono in quest'ultimo gruppo.
Arriverò a casa alle 3 del pomeriggio dopo avere pedalato gli ultimi 140 km sotto alla pioggia incessante.
E' stata un'avventura meravigliosa di pedalata non stop.
E' il mio nuovo record: 336km x 3500mt.
Il buio non è sempre una cosa da evitare.
Ho conosciuto un buio che mi ha incantato.
