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  • Immagine del redattoreEl Pincha Uvas

La sedia e i cappelli


Hai una sedia in casa.

Ma si rompe.

Ti resta il pezzo che ti permette di appoggiarti.

Quello su cui riposa la schiena. Quello su cui i muscoli si rilassano.

Quello su cui ti appoggi stanco morto mentre bevi un thè al rientro dal lavoro.


E in casa sei pieno di cappelli buttati qui e là. Non sono mai in ordine.

Ami i cappelli. Raccontano molto di te.

Ci sono quelli sportivi come quello dei New York Nicks, che hai ricomprato più volte. Il primo te l'hanno regalato per le colonie estive delle medie.

Ci sono quelli estivi che usi in vacanza.

Ci sono quelli di lana, o a cuffia, per i freddi inverni.

Ci sono quelli stile Borsalino -tarocchi- che usi per andare in giro in ogni circostanza.


E in un certo momento, non sai ne quando ne perchè, vuoi unire i due mondi:

"la sedia e i cappelli".


E perchè?

LA SEDIA è l'attesa, l'aspettativa, la sosta, i progetti, il riposo.

I CAPPELLI sono il cammino, l'avventura, il percorso, la strada, gli incontri.


La sedia e i cappelli.

  • l'attesa e il cammino;

  • l'aspettativa e l'avventura;

  • la sosta e il percorso;

  • i progetti e la strada;

  • il riposo e gli incontri.

La sedia e i cappelli.

Insieme raccontano una vita.

Tutti in casa abbiamo elementi che la raccontano.

Basta cercarli, averli in mente. Guardarli.

E per questo crei qualcosa che ti tenga all'erta. Che non ti faccia perdere la voglia. Che ti ricordi le cose belle.
E realizzi un nuovo arredo che incoscientemente racconta la vita intera.




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EL PINCHA UVAS

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