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Immagine del redattoreEl Pincha Uvas

Tu sei matto

Tu sei matto, me lo sento dire spesso.

Quando parlo delle mie avventure sportive.

Quando racconto di allenamenti in orari proibitivi.

Quando descrivo i miei viaggi passati.

Quando chiacchiero su alcune mie idee future.

Quando spiego tutte le cose che faccio e che vorrei fare.

Quando dormo di notte in camper davanti ad un cimitero o in cima ad una montagna.


Tu sei matto.

In qualche modo, nel bene e nel male, vuol dire che non "lascio indifferenti" quelli che me lo dicono.

In fondo mi fa piacere quando mi definiscono così.

Significa che me la sto godendo.


Tu sei matto.

Se esserlo vuole dire riempirsi di desideri e di passioni allora lo accetto ben volentieri.



Da tanti anni ho capito che nessuno regala nulla.

Se vuoi fare certe cose, qualunque sia l'ambito, occorre attraversare un percorso tortuoso e pieno di fatica.


Quante volte mi sono sentito dire:

"Anche io vorrei aver fatto quella tale uscita/avventura/traguardo".

Dentro di me penso:

"Se io faccio certe cose, le può fare chiunque".

Basta faticare, con costanza. E farlo anche quando nessuno ti vede.



Non sono particolarmente intelligente.

E geneticamente, non sono dotato.

Ho solo una grande voglia di poter fare tante cose.

E vederne e viverne molte altre.


Semplicemente sono uno che non molla. E' questa è una cosa alla portata di tutti.

  • Dobbiamo fare 4 salite? Se possiamo, facciamone 5.

  • C'è da fare una ripetuta sui 100 mt? Non molliamo ai 90 mt. Perchè quei 10 mt che sembrano "risparmiati", alla fine dell'anno, significheranno aver rinunciato a decine di km di allenamento.

  • Occorre perdere qualche chilo? Diamoci da fare.

  • Bisogna riposare meglio? Andiamo a letto prima (no, su questo punto io non sono ancora riuscito).


Sei matto, mi dicono.

E' per questo ogni tanto ho le occhiaia e sono stanco.

Per questo ho sempre dei dolori in qualche parte del corpo. Perennemente.

Ma per questo, quasi sempre, ho il cuore pieno di voglia di non smettere.





Paolo, Max, Luca, Nico, Teo, Mauri, Tiziano e altri.

Essere matto insieme agli amici, un pò aiuta.

O almeno, non è male essere matto insieme a gente che apprezza che tu lo sia.


Due anni fa una persona ha fatto una bella avventura.

E' stata molto dura. Io non sarei riuscito a farla.

Ha pedalato per tantissimi km, purtroppo, sotto ad una pioggia incessante.

Alla fine della giornata mi ha mandato un video dalla bicicletta:

"Capitano, ti ringrazio, se non fosse stato per te oggi non ce l'avrei fatta. Tu mi hai insegnato che non bisogna mollare, e che tutto si può raggiungere".

Io? Io?

Mi ha colpito in pieno. E' stato un video inaspettato, da una persona che stimo molto e che è infinitamente più forte e preparata di me.

Eppure, nel mio essere matto, a qualcuno sono servito.


Siamo guardati.

Sempre.

Quanto più saremo felici nel vivere le nostre vite tanto più saremo di aiuto ad altri a vivere le loro.

Avanti così.

Viva i matti.




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EL PINCHA UVAS

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