In Lombardia si corre sempre.
Il caffè al bar bisogna berlo in piedi al bancone, mica ci si può sedere a leggere il giornale o chiacchierare 10 minuti con un collega;
La pausa pranzo? Massimo di 30 minuti. Altrimenti diventi un fannullone. Se mangi un panino in ufficio davanti allo schermo sei considerato un vero lavoratore;
Andare a casa alle 17:00 anche se arrivi alle 7:00 del mattino tutti i giorni? In Lombardia diventi uno sfaticato senza voglia di fare nulla;
Vuoi essere un vero lavoratore? Manda i "calendar di outlook" con riunioni almeno alle 18:45. A nessuno importerà se passi la giornata a fare pubbliche relazioni o guardare siti inutili;
Organizzare una birra coi colleghi? Quasi più difficile che il lancio dello Sputnik.
Mariti i mogli? Hanno calendari condivisi di google per non dimenticare gli appuntamenti per il poco tempo che hanno per parlarsi.
Il compleanno dei figli? Ho conosciuto dirigenti a cui la segretaria glielo ricordava perchè altrimenti lo avrebbero dimenticato. Il ritmo del lavoro toglieva (annullava) spazio a ciò che conta. Oppure loro avevano priorità diverse da quelle che ho io in testa.
Questa è la nostra vita. Sempre così. Correre. Produrre. Produrre. Correre.
E invece quanto è bello potersi fermare ogni tanto, anche solo un attimo, per regalarsi o regalare qualcosa?
Non serve il diamante da un milione di dollari.
Ciò che ci soddisfa sono i dettagli, le piccole cose. Ci riempie il cuore sapere che siamo importanti per qualcuno.
Per renderci felici basta una colazione con due amiche.
O ricevere un regalo a Natale da chi e dove non te l'aspetti.
O fare una cena con amici, con di mezzo un bel vino, e ricevere una notizia meravigliosa mentre si morde un hamburgher cucinato con tanto amore... ma magari senza sale.
O trovare i bigliettini dei miei tre raggi di sole qui e là.
Non serve il diamante. Ricorderemo di più i dettagli inaspettati.
Per questo è bellissimo dare una notizia ai propri figli accogliendoli in modo inaspettato all'arrivo dalla scuola.
Oppure è meraviglioso pensare insieme a tuo figlio ad un regalo speciale e unico per il suo amico che compie 11 anni.
Non è il valore economico del regalo, del pensiero o del dono. In questo caso è irrisorio.
Ma Teudis avrà regalato qualcosa di pensato. E sarà contento quanto il festeggiato.
E il suo amico saprà di essere stato pensato perchè il dono è stato fatto, pensato e creato per lui.
Solo per lui.
E questo non si paga con tutti i soldi del mondo.
Il dono.
Lo è per chi lo pensa.
Lo è per chi lo fa.
Lo è per chi lo riceve.
In Lombardia si corre sempre.
Ma siamo sicuri che correre sempre ci fa arrivare felici più lontano?
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