El Pincha Uvas
23 giu 20193 min
Aggiornato il: 23 gen 2020
Oggi non è un vero e proprio Pincha Uvas.
Non ho costruito una fioriera su misura.
Non ho inventato nessuna scarpiera coi bancali.
Non ho usato nessun arnese da falegname.
Ma non potevo non scrivere di questo meraviglioso weekend.
I miei amici lo sanno.
I miei amici sanno cosa sono le Teudissate.
Le Teudissate sono quelle attività che escono dalla normalità.
Sono cose assurde? Cose affascinanti? Sciocchezze? Pazzie? Stimoli per altri?
Bho, forse tutto insieme.
Per me sono semplicemente Teudissate.
E solitamente le Teudissate sono abbinate ad attività fisiche.
Le Teudissate sono pedalare in solitaria per 160 km, fare una traversata a nuoto di 3,8 km nel mare, correre una maratona, camminare per 80 km sulla via francigena, gareggiare in triathlon di varie distanze, avere già un elenco scritto con alcune Teudissate future ... o chi più ne ha più ne metta.
E questo weekend è entrato di diritto nella top 3 delle Teudissate.
Ed in più mi sono profondamente stupito.
A priori non doveva essere una Teudissata. Doveva essere una semplice camminata in montagna.
Ho detto di sì a camminare insieme a due amici per raggiungere un rifugio a 3000 mt. in Val d'Aosta.
Ma le circostanze hanno fatto raggiungere un livello superiore: le Teudissate.
Io, uomo che con grande dispiacere devo dire essere senza molta esperienza in montagna, ho dovuto chiedere:
ma queste mie scarpe vanno bene per affrontare il percorso? Bene, ma non benissimo
ma che abbigliamento porto? Incontreremo pioggia fortissima, freddo di notte e grande sole domenica (ottimo! devo portarmi tutto l'armadio? Ahahahaha )
da mangiare, cosa porto? Solo i panini per la salita perchè ho prenotato il rifugio estivo e mangeremo e dormiremo benissimo
E a questo punto dirai: "perchè il titolo sullo stupore"?
Mi sono stupito perché tutto il bagaglio e l'esperienza delle mille Teudissate è servito.
La prima giornata aveva dentro tutto.
Abbiamo camminato partendo da una meravigliosa diga, sotto il sole forte.
Dopo circa un paio d'ore l'erba e i sassi hanno lasciato tutto il protagonismo alla neve. Il passo fermo e preciso è stato sostuito dall'incertezza della solidità della neve.
Ogni tanto la neve reggeva il peso. E ogni tanto la gamba spariva sotto la neve perchè il corpo sprofondava. Occorreva scegliere bene la stradava perchè quella vera era sotterrata sotto alla neve -insieme alle indicazioni del CAI-. Bisognava cercare la neve dura, per non sprofondare, non allontanarsi dalla via e tenere d'occhio sia l'orologio e che la neve nelle cime.
E il sole? Che fine ha fatto il sole?
Ciao sole. E benvenuta grande pioggia, benvenuta un pò di grandine e benvenute tante nuvole.
E mi sono stupito.
Mi sono stupito perchè mi sono scoperto molto più esperto di ciò che pensavo. Ho scoperto qualcosa di nuovo su me stesso. Non pensavo.
Ho camminato. Abbiamo camminato tanto. E che bello. Che profonda e disarmante bellezza che abbiamo vissuto in ogni singolo passo, in ogni battuta per ridere insieme. Che meraviglia camminare insieme. E farlo spesso in completo silenzio.
E poi ci sono gli imprevisti.
Arrivederci luogo caldo e pulito. Arrivederci spezzatino con la polenta, bicchiere di vino e grappa barricata.
Abbiamo razionato il cibo, per averne sia per la cena che per la colazione.
E ci siamo adattati alla nuova situazione.
E il ritorno??
AHAHAH
Il ritorno....
Ahahaha il ritorno....
Quattro ore di camminata a scendere.
Da 3.000 a 2.000 metri. Dal rifugio più impervio, isolato e inospitale al parcheggio saturo di turisti della domenica.
E mi sono stupito.
Perchè raggiungere una meta, qualunque sia, è commovente.
Perchè non sempre è comune mettersi a disposizione senza se e senza mettendo se' stessi in secondo piano.
Perchè è anomalo accettare situazioni insieme agli amici e trasformarle da avverse ad indimenticabili.
Stupirsi, educarsi. E non farlo da soli.
Ogni luogo è adatto se si hanno gli occhi aperti.
Non chiudiamoli.
Lo stupore ci salverà!
E dulcis in fundo, dopo tutto, ognuno cerca il suo momento di pace nel migliore dei modi....